Giuseppe Isola (Parma 1881-1957)
Giuseppe Isola, detto Isolé, di professione impiegato, crebbe politicamente all’interno dello studio del deputato socialista l’ing. Guido Albertelli. Nelle elezioni amministrative del 1920, era stato eletto consigliere comunale nelle file del Partito socialista. Esponente di rilievo della corrente massimalista del partito, fu uno dei membri più attivi e uno dei principali organizzatori dell’associazione degli Arditi del popolo.
Residente in via XX settembre, durante l’assedio fascista combatté in difesa del rione Naviglio, dove si consumarono gli scontri più duri durante le giornate dell’agosto 1922.


La “barricata-trincea” di via XX settembre.
Nei mesi successivi alle barricate, Isola continuò in prima linea la sua lotta antifascista, subendo la costante e pressante sorveglianza poliziesca. Nel 1924, confluì insieme al gruppo di terzini di Parma (socialisti terzinternazionalisti) nelle file del Partito comunista, di cui divenne pochi mesi dopo segretario per la federazione di Parma.
Nei suoi rapporti, la polizia lo definiva:
un irriducibile e pericoloso avversario del Regime contro cui ha sempre svolto ostinata e perniciosa propaganda. Per quanto non sia dotato di buona cultura egli ha il dono di una notevolissima facilità di parola che gli permette di far breccia nell’animo dei più deboli e dei più imponderati, accativandosene le simpatie. Egli fa parte della frazione comunista nella quale gode molta influenza.
A Parma svolgeva inoltre il ruolo di fiduciario di Guido Picelli il quale, dopo essere stato rieletto al Parlamento nelle file comuniste, si era trasferito stabilmente a Roma.
Dopo le leggi fascistissime del 1926 fu arrestato e inviato al confino. Cominciava un lunghissimo periodo di detenzione che, tra carcere e confino, sarebbe durato quasi 18 anni. Nel frattempo, in via XX settembre, continuava a vivere il resto della famiglia – la moglie Adalgisa Brignoli e i figli Giacomo e Annita – costretti all’indigenza a seguito della perdita del reddito di Giuseppe.
Giuseppe Isola (al centro) nella colonia penale di Lipari. A destra Enrico Griffith, a sinistra Alessandri Abati, 1927.
Dopo la Seconda guerra mondiale, Isola fu il primo vice-sindaco di Parma dopo la Liberazione, e il candidato più votato nelle elezioni amministrative del 1946.
Cortometraggio: Isola. Una storia di antifascismo nella Parma popolare, di Martina Rossetti e Domenico Vitale, 2021.
Bibliografia:
- M. Giuffredi (a cura di), Nella rete del regime. Gli antifascisti del parmense nelle carte di polizia (1921-1943), Carrocci, Roma, 2004.
- M. Minardi, Le “trincee del popolo”. Borgo del Naviglio, rione Trinità, Parma 1922, Ediesse, Roma, 2012.
- M. Minardi, Nemici in patria. Antifascisti al confino, Mup, Parma, 2018.
- R. Montali (a cura di), Le due città. Parma dal dopoguerra al fascismo (1919-1926), Silva editore, Parma, 2008.