Roberto Farinacci (Isernia 1892-Vimercate 1945)
Nato a Isernia, si trasferì con la famiglia diciassettenne a Cremona. Poco più che ventenne, iniziò la sua attività politica all’interno del partito socialista, avvicinandosi all’area riformista guidata da Leonida Bissolati.
Avvocato, massone e interventista, nel dopoguerra aderì al fascismo, fondando nell’aprile del 1919 il Fascio di combattimento di Cremona. Nei mesi successivi fu protagonista di una rapida ascesa: legatosi agli interessi degli agrari cremonesi, guidò lo squadrismo locale in una serie di aggressioni contro il sindacalismo “rosso” e quello cattolico, quest’ultimo fortemente radicato in provincia grazie all’opera di Guido Miglioli.
L’uso della violenza e l’appoggio degli agrari consentirono a Farinacci di divenire uno degli uomini più potenti del cremonese, venendo eletto deputato nelle elezioni politiche del 1921.
Esponente più importante della corrente radicale all’interno del Partito fascista, avverso a ogni forma di pacificazione, il ras di Cremona, Roberto Farinacci poté contare su una tra le più efficaci, quanto letali, organizzazioni armate di squadristi, a capo della quale sbaragliò tutti gli avversari.
Nell’estate del 1922, completata la fascistizzazione del cremonese, Farinacci con il suo squadrismo poté ambire a estendere la propria influenza al di fuori dei confini provinciali.
Parma rientrava in questo progetto. Qui Farinacci si legò alla corrente intransigente parmense, guidata dallo squadrista bussetano Alcide Aimi e dall’ex sindaco di Parma Luigi Lusignani che da tempo era in lotta contro il gruppo di “moderati” fascisti – dominante a Parma – che faceva capo al segretario federale locale, Giovanni Botti, alleato a sua volta con il ras di Ferrara Italo Balbo. All’interno di queste trame di potere e di contrasti tra correnti – e tra ras – si inseriva dunque la “questione Parma” e i tentativi di conquistarla nell’assalto dell’agosto del 1922 e – solo ipotizzata e mai realizzata – di una seconda marcia su Parma nell’ottobre dello stesso anno.
Bibliografia:
- AA.VV., Dietro le barricate, Parma 1922, Step, Parma, 1983.
- M. Di Figlia, Farinacci. Il radicalismo fascista al potere, Donzelli editore, Roma, 2007.
- M. Franzinelli, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista 1919-1922, Mondadori, Milano, 2003.
- M. Giuffredi, Un regime di notabili. Il potere a Parma durante il fascismo, Biblioteca Franco Serantini, Pisa, 2016.
- R. Montali (a cura di), Le due città. Parma dal dopoguerra al fascismo (1919-1926), Silva editore, Parma, 2008