Luogo: Hotel Croce Bianca, piazzale della Steccata.
Ingresso in città alle prime luci dell’alba. Movimento di pattuglie. Spari. La popolazione civile ha vegliato insonne: quasi tutte le finestre sono illuminate. Sono all’Hotel Croce Bianca. […] L’albergo trasformato in quartier generale.
(Italo Balbo, Diaro 1922, Mondadori, Milano, 1932, p. 115)
Giunto in città nella notte del 3 agosto, Italo Balbo fissò la sede del proprio comando presso l’Hotel Croce Bianca, in piazzale della Steccata: si trattava di un prestigioso edificio stile liberty costruito agli inizi del ‘900, residenza abituale di personaggi illustri e degli artisti che si esibivano nel vicino Teatro Regio.
L’Hotel era situato in un punto giudicato strategico dal capo fascista. A pochi metri dalla Prefettura – dove Balbo si sarebbe recato spesso per discutere con le autorità – a metà strada dalle zone d’operazione occupate dai “rossi” e poco distante dagli accampamenti dove erano di stanza migliaia di squadristi giunti da più parte della valle padana e disseminati per la città; i più importanti: la stazione ferroviaria e le scuole San Marcellino.
In questi giorni l’albergo divenne meta numerose visite, da quella del vescovo, Mons. Conforti fino alla meno gradita messa in atto da un giovane spericolato proveniente dai borghi in rivolta:
Un giovane in camicia nera è giunto fino presso l’albergo Croce Bianca, gremito di fascisti, dove ha sede il Comando e ha lanciato una bomba. Per fortuna non è scoppiata. Inseguito a revolverate da tutti i presenti, si è difeso indietreggiando di corsa e sparando. Quantunque ferito è riuscito a scavalcare la barricata e a ritornare dai suoi.
(Italo Balbo, Diario 1922, Mondadori, Milano, 1932, p. 126).
Il 6 agosto, con la partenza di Balbo e l’inizio della smobilitazione fascista, l’hotel tornò alla propria funzione ordinaria. L’edificio, gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1944, oggi non esiste più.