Luogo: borgo Riccio 24
“Il Piccolo di Parma”, diretto da Tullio Masotti, iniziò le sue pubblicazioni il 18 maggio 1919. Masotti era un uomo noto in città, era stato sindacalista rivoluzionario e per qualche tempo segretario della Camera del Lavoro di borgo delle Grazie. Stretto collaboratore di Alceste De Ambris, fervente interventista e volontario di guerra, si allontanò dai corridoniani per seguire un percorso politico autonomo.
La linea del giornale, che raccoglieva attorno a sé gli ambienti dell’interventismo democratico e della massoneria di Palazzo Giustiniani, fu da subito improntata all’antibolscevica e contro le politiche giolittiane, mentre nei confronti del nascente movimento fascista mostrò inizialmente un atteggiamento favorevole, intendendolo come una cura necessaria contro la violenza socialista.”Noi il fascismo lo abbiamo approvato come reazione contro una violenza intollerabile che veniva dal basso”, scriveva Masotti nell’aprile del 1921.
La situazione cambiò nel corso del 1921, con l’esplosione della violenza fascista che si tradusse in una posizione sempre più critica di Masotti nei confronti del fascismo:
Fummo contro i bolscevichi – soli – quando la fortuna era con loro e la borghesia stava nascosta […] e non aduliamo i fascisti oggi, quando tutti li adulano, soltanto perché sono i più forti.
(La “Gazzetta”, i fascisti e il “Piccolo”, in “Il Piccolo”, 16 aprile 1921).
Nei mesi successivi la rottura col fascismo fu totale, nel settembre dello stesso anno, il segretario del fascio provinciale di Parma Paolo Giudici, scriveva su “La Fiamma”:
Dunque avrà avuto occasione di scorrere Il Piccolo e di vedere il Masotti. Un giornaletto quotidiano piuttosto stampato male e scritto coi piedi anzi che no; un ometto così e così che si dà l’aria, all’incedere pettoruto di persona superiore, d’un piccolo Napoleone della penna e della politica. […] Il Masotti d’intelligenza inferiore alla comune, poco più che analfabeta […] è un mentitore sfacciato ed impenitente, un essere pieno di bile.
(Le vigliacche insinuazioni d’una stampa malvagia, in “La Fiamma”, 27 settembre 1921).
La mattina del 4 agosto 1922, mentre nei rioni popolari erano in corso i combattimenti contro le squadre fasciste, un gruppo di camicie nere assaltò la sede de “Il Piccolo”, dandola alle fiamme.
Fonti:
- G. Pisi, Le ceneri della Fenice. “Il Piccolo” di Parma tra il primo fascismo e le barricate dell’agosto 1922, in “Storia e documenti. Semestrale dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Parma”, 7, 2002, pp. 73-91.
- U. Sereni, Sindacalisti, futuristi, anarchici e dannunziani nelle origini del Partito comunista a Parma, in “Comunisti a Parma. Atti del convegno tenutosi a Parma il 7 novembre 1981”, a cura di F. Sicuri, Step, Parma, 1986, pp. 173-237.
- F. Sicuri, Il rosso e il nero. La politica a Parma dal dopoguerra al fascismo (1919-1925), in “Le due città. Parma dal dopoguerra al fascismo (1919-1926)”, a cura di R. Montali, Silva editore, Parma, 2008, pp. 9-72.
- Voce “Il Piccolo di Parma”; in “Le due città. Parma dal dopoguerra al fascismo (1919-1926), a cura di R. Montali, Silva editore, Parma, 2008.