Luogo: Soragna
Dopo una serie di violenze squadriste compiute nell’abitato di Soragna, il 15 giugno il segretario del fascio locale, Antonio Sirocchi, accompagnato da quattro fascisti sale con forza sulla vettura del sindaco socialista e, pistola in pugno, gli impongono di firmare una dichiarazione umiliante di dimissioni. In un report inviato al governo, il deputato socialista Armando Bussi scrive:
Soragna: L’amministrazione comunale non può funzionare e quindi dovrà finire per dimettersi. Il sindaco è minacciato di morte. Egli fu costretto a fuggire, recatosi un giorno a Soragna, per il disbrigo delle cose più urgenti, fu rincorso con automobili e motociclette e fu pure caso se abbia potuto salvarsi attraverso le campagne.