Luogo: Borgo San Donnino (Oggi Fidenza)
Il 25 luglio 1920, a Borgo San Donnino l’Unione del lavoro (sindacato cattolico) volle inaugurare la propria bandiera, alla presenza di circa 1.000 persone e di 20 associazioni provinciali. Il sottoprefetto aveva cercato di dissuadere il segretario del sindacato, Enrico Daccò, facendogli presente «le difficoltà di ambiente, che rendevano incerto un pacifico e ordinato svolgimento della cerimonia[1]». La manifestazione si tenne comunque e le autorità predisposero la massiccia presenza di forza pubblica, chiedendo ai rappresentanti del Partito socialista e della Camera del lavoro sindacalista di fare opera di pacificazione per evitare incidenti. Non bastò. Il corteo, scortato da un cordone di truppa, fu inizialmente bloccato da una massa di socialisti che gli impedì di proseguire oltre. Sbloccato l’impasse, il corteo raggiunse piazza Duomo dove si tenne il comizio. La piazza era però per la maggior parte occupata dai socialisti: la situazione era sul punto di esplodere. Il sottoprefetto decise allora di interrompere la manifestazione, per evitare che il comizio si trasformasse in un campo di battaglia. La folla si disperse, ma la tensione restò viva. Nelle ore successive si verificarono diverse aggressioni, con tre militanti del Partito popolare accoltellati. In serata, infine, da una finestra del teatro Magnani, fu lanciata una bomba Sipe contro la caserma adiacente, senza causare danni a persone[2].
[1] ACS, MI, PS, 1920, cat. C1, b. 74, fasc. 680 “Incidenti fra sovversivi e popolari”, Regia Sottoprefettura di Borgo San Donnino, Relazione inviata al Prefetto di Parma, oggetto: Inaugurazione della bandiera del Partito popolare, 27 luglio 1920.
[2] Ibidem.