Barricate

Barricata Borgo delle Carra

Borgo popolare dell’Oltretorrente, cancellato dal progetto di risanamento dell’Oltretorrente (1929-1933), situato tra le attuali via Gorizia e via Piave.

Il nome (borgo delle Carra), stando a ciò che scrive Flavio Zanardi, deriva dal fatto che la via:

ogni sera, al calar del sole, prendeva l’aspetto di una rimessa di carri all’aperto, una rimessa lunga e stretta, irta di stanghe, ingombra di ruote e cassoni, odorosa di fieno e di stallatico equino. Era il borgo dei cassonieri. A Parma il cassoniere era una specie di mito: ammirato dalle donne, invidiato dagli uomini, abbronzato, asciutto, muscoloso, indipendente, rissoso, l’andatura tronfia, la vita cinta dalla fascia colorata, il fazzoletto al collo, l’orecchino da zingaro, brandiva come un guerriero la sua frusta “ad palpignan” e cantava a gola spiegata sul carro, fra scalpitio di zoccoli e tramestio di legno. Si alzava prima dell’alba per far ghiaia o sabbia nei torrenti, in un raggio di alcuni chilometri attorno alla città.
(F. Zanardi, 
L’Oltretorrente. Un quartiere popolare di Parmain “Comunisti a Parma”, a cura di F. Sicuri, Step, Parma, 1986, p. 257).

 

Borgo delle Carra visto da strada Bixio (Archivio storico comunale di Parma, Fondo Zerbini).

Era considerato uno dei borghi inaccessibili ai fascisti, contro il quale, fin dal 1921, gli squadristi organizzarono spedizioni punitive, come quella raccontata dalla “Gazzetta di Parma”:

Reparti di fascisti girando pel Lungo Parma e Ponte Umberto I entravano dalla Barriera Nino Bixio e penetrarono in Borgo delle Carra. Le donne di queste popolarissime strade gridando come ossesse, s’affrettarono a salire sui tetti delle case ed a lanciare per la strada tegole e sassi ed ogni altra sorta di proiettili tra i quali molto notati furono i ferri da stirare. Gli uomini intanto accoglievano i fascisti a fucilate. E questi pur rispondendo a colpi di rivoltella, mandavano sull’argine dei loro compagni con le bandiere tricolori a chiamare rinforzi.
(La commemorazione del 24 maggio. Una grande adunata di fascisti. La spedizione nell’Oltre Torrente, in “Gazzetta di Parma”, 25 maggio 1921).

Agosto 1922. Barricata di borgo delle Carra (foto Amoretti).

Il 2 agosto 1922, con l’arrivo in città di migliaia in fascisti, furono erette barricate anche in borgo delle Carra:

Davanti a Borgo Carra le trincee dei difensori dell’Oltretorrente sono scavate sull’argine sinistro del Parma, sostenute da altri quattro ordini di fortificazioni erette lungo il borgo. Dalla trincea di prima linea viene osservato benissimo il movimento degli avversari i quali passando per il lungo Parma della riva destra si vengono ad appostare entro il grande edificio del bagno pubblico dal quale possono prendere di infilata Borgo della Carra. […] I nostri sanno benissimo l’affare loro, e appena s’inizia il fuoco contro le nostre posizioni, rispondono a dovere. Un tentativo fascista di passare il torrente è frustrato dai nostri.
(Davanti a Borgo Carra, in “L’Internazionale”, 12 agosto 1922)

Agosto 1922. Filo spinato in borgo delle Carra (foto Amoretti)

Il borgo rimase costantemente sotto il tiro dei fascisti posti dall’altra parte del torrente, in prossimità dei bagni pubblici. Fu proprio a ridosso della barricata che si affacciava sul torrente che rimase ucciso il consigliere comunale del Partito popolare Ulisse Corazza, colpito a morte la sera del 4 agosto.

Visita a Parma dell’on.le Giacomo Acerbo, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri del primo governo Mussolini. Con la sua auto si recò in  diversi borghi dell’Oltretorrente, imbandierati con il tricolore durante la sua visita a Parma, 5 ottobre 1923 (foto Luigi Vaghi).

Alla fine degli anni Venti, il progetto di risanamento dell’Oltretorrente comprese la demolizione degli edifici che si affacciavano sul borgo. Il “piccone risanatore” si abbatté anche su borgo delle Carra, che scomparve. L’intera area venne ricostruita in base a un nuovo piano urbanistico.

Nell’immagine il risanamento dell’area relativa a borgo delle Carra e borgo Salici. Borgo delle Carra, scomparso, era situato tra le attuali via Gorizia e via Piave. (immagine tratta da V. Banzola, Parma la città storica, Cassa di Risparmio di Parma, Parma, 1978).

Mappa a confronto: 1922/2022

Confrontando le mappe di ieri e di oggi si possono notare le modifiche apportate dal progetto di risanamento dell'Oltretorrente, alla fine degli anni Venti. Borgo Carra, che scomparve, era situata tra le attuali via Gorizia e via Piave.

 

Bibliografia:

  • AA.VV., Dietro le barricate, Parma 1922, Step, Parma, 1983.
  • V. Banzola, Parma la città storica, Cassa di Risparmio di Parma, Parma, 1978.
  • M. Becchetti, Fuochi oltre il Ponte. Rivolte e conflitti sociali a Parma (1868-1915), DeriveApprodi, Roma, 2013.
  • M. Becchetti, P. Giandebiaggi (a cura di), I capannoni a Parma. Storie di persone e di città, Mup, Parma, 2020.
  • M. De Micheli, Barricate a Parma. Nel cinquantenario della battaglia dell’Oltretorrente contro i fascisti, Libreria Feltrinelli di Parma, Parma, 1972 (ed. or. 1960).
  • R. Montali (a cura di), Le due città. Parma dal dopoguerra al fascismo (1919-1926), Silva editore, Parma
  • F. Zanardi, L’Oltretorrente. Un quartiere popolare di Parma, in F. Sicuri (a cura di), Comunisti a Parma. Atti del convegno tenutosi a Parma il 7 novembre 1981, Step, Parma, 1986, pp. 239-273.

 

 

Condividi su :

Twitter
Telegram
WhatsApp

Mappa a confronto: 1922/2022

Confrontando le mappe di ieri e di oggi si possono notare le modifiche apportate dal progetto di risanamento dell'Oltretorrente, alla fine degli anni Venti. Borgo Carra, che scomparve, era situata tra le attuali via Gorizia e via Piave.

Torna alla mappa principale

Oppure naviga tra le altre barricate della mappa

Altre Barricate