Luogo: Pieveottoville (Zibello)
Dopo alcune settimane di relativa tranquillità, il 12 marzo 1922 ripresero le violenze fasciste nella Bassa. Nel pomeriggio un gruppo di squadristi lancia una offensiva tra Samboneto (Busseto) e Pieveottoville (Zibello). L’azione pareva coordinata, la sera prima infatti il direttorio del fascio di Busseto aveva dato ordine alle squadre di tenersi pronte. Alle 14.30, un trentina di fascisti, sulla strada di Samboneto e Soragna, giunti in bicicletta, furono protagonisti di diversi attacchi. Entrarono nell’osteria Casotti e bastonarono quattro operai, per strada furono bastonati altri lavoratori che si rifugiarono nelle proprie abitazioni. Alcuni di questi lavoratori organizzarono una difesa improvvisata e risposero ai fascisti con alcuni colpi di rivoltelle; lo scontro si trasformò in un assedio: gli squadristi infatti circondarono la casa di un tale Carpanini dove erano nascosti i lavoratori. A questo punto intervenne in sindaco di Zibello, il socialista Antonio Bertoldi, che tentò una mediazione. Solo l’arrivo, tardivo, dei carabinieri mise fine allo scontro, che registrò due vittime, i socialisti Renato Guazzi, muratore di 29 anni, ed Enrico Galli, affittuario di 27 anni. Alcune decine i feriti, diversi arresti, tutti tra i lavoratori e nessun fascista. Nelle stesse ore altri due uomini venivano uccisi a Coenzo di Sorbolo.