Luogo: Basilicanova
Nell’immediato dopoguerra, nel Parmense, si contrapposero duramente socialisti e sindacalisti rivoluzionari, divisi da questioni ideologiche, divergenze passate e dal tentativo di acquisire l’egemonia sul movimento dei lavoratori in provincia. L’apice dello scontro fu raggiunto nelle calde giornate dell’agosto 1920. Il primo del mese, a Basilicanova – località agricola poco a sud di Parma, facente parte del comune di Montechiarugolo – la Camera confederale del Lavoro indisse un comizio. Per l’occasione, come succedeva ormai da tempo, un gruppo di sindacalisti era giunto da Parma a bordo di un camion, con l’obbiettivo di disturbare la manifestazione. Durante l’orazione del socialista Antonio Valeri, segretario della Camera confederale, iniziarono i primi battibecchi. I sindacalisti interrompevano l’oratore con espressioni di scherno – «tuti bali[1]» fu urlato a più riprese – , Valeri per tutta risposta si lanciò in una arringa contro i dirigenti della Camera del lavoro, deplorando l’interventismo di Alceste De Ambris e di Tullio Masotti, appellandoli come “rinnegati” e “fiumaroli”[2]. Mentre i sindacalisti protestavano, lanciando urla ed insulti contro il segretario confederale, un gruppo di socialisti – forse il servizio d’ordine – si scagliò contro di essi. Nel giro di pochi attimi fu il caos. Pugni, bastonate, sassate e poi il rumore di spari. I colpi erano partiti dai sindacalisti che, dandosi alla fuga verso nord, in direzione località Mamiano, avevano premuto tre volte il grilletto, due volte puntando in aria, una mirando ad altezza d’uomo. Il terzo colpo ferì mortalmente un socialista, Ercole Calzetti, muratore di 41 anni, abitante del posto. I provocatori, approfittando del momento di panico, riuscirono a fuggire, ripartendo col camion parcheggiato a mezzo chilometro di distanza[3]. Il responsabile materiale del delitto fu individuato in Ettore Tessoni, muratore di 24 anni, abitante in Oltretorrente, che in seguito fu assolto per legittima difesa[4]. Il delitto suscitò grande clamore in provincia, si trattava della prima vittima politica nel Parmense.
[1] Tutte balle. La tragedia di Basilicanova, in “L’Idea”, 7 agosto 1920.
[2] Archivio di Stato di Parma (ACSP), Tribunale di Parma, Processi definiti dalla Corte di Assise di Parma anno 1922, b. 1179, fasc. “causa penale contro Tessoni Ettore”, Testimonianza di Antonio Guazzetti.
[3] Ivi, Questura di Parma, Relazione del Vice commissario di P.S. Di Seri, oggetto: Ferimento seguito da morte in persona di Calzetti Ercole di Basilicanova, 5 agosto 1920. Il gruppo di sindacalisti era così composto: Aldo Beatrizzotti, Antonio Guazzetti, Quirino Montanini, Paride Brunazzi, Marino Brunazzi, Giovanni Brunazzi, Mario Amoretti, Virginio Amoretti, Giovanni Amoretti, Ettore Tebaldi e Secondo Giuffredi.
[4] Assolto per legittima difesa, ebbe una condanna minore perché colpevole di essere stato in possesso, senza autorizzazione, della rivoltella che aveva ucciso Calzetti. Ivi, Sentenza nella causa penale contro Tassoni Ettore, 3 maggio 1922.