Violenza Politica

Spedizione contro i lavoratori impiegati sull’Ongina

Luogo: Torrente Ongina

Qualche settimana prima erano stati assegnati alle cooperative socialiste di Fontanelle dei lavori pubblici di arginatura del torrente Ongina. Alcide Aimi – capo dello squadrismo della Bassa parmense – presentatosi dal cooperatore Giuseppe Faraboli, fratello di Giovanni, gli aveva comunicato che sarebbe stato impedito agli operai di lavorare, se questi non si fossero iscritti ai sindacati fascisti[1]. Il prefetto, avutone notizia, aveva garantito a Faraboli che avrebbe salvaguardato il diritto delle cooperative e aveva chiesto al segretario provinciale dei fasci, il prof. Paolo Giudici, di richiamare all’ordine Aimi. Quest’ultimo, ignorando le richieste del suo segretario, tenne fede ai propri propositi. Il 6 agosto, 600 lavoratori che tornavano alle proprie case dopo una settimana di duro lavoro lungo gli argini del torrente, furono aggrediti dai fascisti, molti dei quali avevano il viso mascherato o tinto di fango. Ecco il resoconto riportato in una lettera di Giovanni Faraboli:

Oggi ancora, seicento lavoratori, i quali vanno nei lavori di sistemazione del torrente Ongina fra i comuni di Busseo e Alseno, assunti dalle nostre Cooperative, ove partono al lunedì e fanno ritorno al sabato, trovandosi distanti dalle loro abitazioni, oggi, ripeto, mentre colla bicicletta tornavano alle loro case, bande di fascisti appostati nelle strade, di cui in parte mascherati, aggrediscono con ogni brutalità gli inermi e pacifici lavoratori, che tranquillamente dopo una settimana di lavoro pesantissimo tornavano alle loro famiglie. Vi furono molti feriti tra cui diversi gravemente, giacché oltre dei bastoni, dei nervi e delle mazze ferrate, i fascisti hanno fatto uso anche di armi da fuoco»[2].

Una spedizione punitiva in grande stile, che mandava un chiaro messaggio a tutti i lavoratori della Bassa: abbandonate le organizzazioni “rosse” e, se volete lavorare, iscrivetevi a quelle fasciste.

[1] ACS, MI, PS, 1921, G1, b. 104, fasc. 220 “Parma, Fascio di combattimento”, Regia Prefettura della provincia di Parma, Telegramma indirizzato al Ministero dell’Interno, senza oggetto, 11 agosto 1921.

[2] Ivi, Società anonima cooperativa di lavoro di Fontanelle, Lettera indirizzata alla Lega nazionale delle cooperative, 6 agosto 1921.

Nell’immagine di copertina: Squadristi di Busseto, Aimi è il quarto da destra (con gli occhiali).

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