Luogo: Banzola di Salsomaggiore Terme
Da alcune settimane gli scontri tra socialisti e popolari/cattolici si sono intensificati, anche in conseguenza delle tensioni derivate dalle elezioni amministrative che si stanno svolgendo in provincia, che vedono i rispettivi partiti contendersi la vittoria. All’interno di questo clima il 2 novembre 1920, a Banzola di Salsomaggiore, si inserisce questo episodio, così riportato da una comunicazione della Regia prefettura di Parma:
Il curato di quella frazione, Maini don Carlo, irritato contro proprio mezzadro, Tanzi Daniele, che aveva issato nella casa colonica una bandiera rossa, inveiva contro quest’ultimo strappando e bruciando la bandiera rossa. Nel pomeriggio, circa ore 16.30, il mezzadro unitamente ad una sessantina di leghisti, dopo aver inviato una lettera minatoria al curato, circondarono la Canonica in atteggiamento ostile. Il Reverendo Maini, nell’intento di intimorire la massa, esplose dalla finestra, sembra in aria, qualche colpo di pistola, cui la folla rispose con altri colpi d’arma da fuoco e sassate contro il fabbricato, senza conseguenze[1].
[1] ACS, MI, PS, 1920, cat. C1, b. 74, fasc. 671 “agitazioni agrarie”, Regia Prefettura della provincia di Parma, Telegramma indirizzato al Ministero dell’interno, senza oggetto, 13 novembre 1920.