Luogo: Parma, borgo Rossi 1 (attuale Piazzale Borri)
IL 13 aprile 1921 due squadre fasciste, in seguito alcuni scontri in città, devastarono e saccheggiarono la sede dell’Unione sindacale parmense, organismo d’ispirazione prevalentemente anarchico. L’azione dà inizio anche in città ad una serie di violenze squadriste. Ecco il resoconto tratto da “Il Proletario”, organo stampa della Usp
A noi dunque, l’onore di essere colpiti da questi vandali che credono, colla violenza cieca e selvaggia, di arrestare la marcia ascendente dei lavoratori verso il loro trionfo.
Non staremo qui a protestare. La cosa era da noi già prevista. Agire bisogna! […] Il proletariato, trascinato a combattere questa battaglia, dovrà prepararsi per non rimanere schiacciato.
[…] Partiti da Piazza Garibaldi sono giunti in Borgo Rossi in due squadre, seguiti a breve distanza dai carabinieri i quali – poverini! – non avevano occhi per vedere.
Il portone della casa essendo chiuso è stato aperto a colpi di accetta. I pochi compagni che erano negli uffici, si sono salvati alla meglio dalla furia selvaggia degli eroi del fascismo. In dieci minuti tutto è stato rotto e fracassato. I quadri vennero asportati, meno quello del poeta anarchico Pietro Gori che è stato però deturpato.
A cose finite è giunta la polizia, la quale poco mancò che non arrestasse i compagni dell’ U.S.P. volendo renderli responsabili del ferimento di un carabiniere.
(Come è stata saccheggiata dai fascisti la sede dell’Unione sindacale, in “Il Proletario”, 16 aprile 1921).