Violenza Politica

Aggressioni fasciste contro i sindacalisti

Luogo: Beneceto, Noceto, Monticelli Terme, Fontevivo, Castione de Marchesi

Nella prima metà di maggio 1921 i fascisti avviano una serie di aggressioni contro gli uomini e le sedi sindacaliste. Le violenze sono una risposta allo sciopero agricolo promosso dalla Camera del Lavoro sindacalista, che in quelle settimane vede la partecipazioni di molti lavoratori in provincia. A Noceto viene assaltata e devastata la Casa del popolo; a Beneceto, fascisti provenienti da Poviglio sparano colpi contro l’edificio delle scuole locali, dove si stava tenendo la riunione dei Consigli delle Leghe; a Fontevivo il segretario del fascio locale, Vittorino Plancher minaccia pubblicamente il sindaco sindacalista Dino Canali, chiedendone le dimissioni; a Monticelli un gruppo di fascisti organizzano una incursione durante l’assemblea generale delle Leghe[1]. A Fontevivo e Castione de Marchesi i fascisti assaltano e devastano cooperative di consumo. In tutte queste azioni si contano diversi feriti e un morto.

[1] Prodezze fasciste in provincia, in “L’Internazionale”, 28 maggio 1921.

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