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Osteria Speculati

Luogo: borgo del Naviglio 23.

In borgo del Naviglio 23 si trovava l’Osteria Speculati, in quel periodo luogo d’incontro abituale degli Arditi del popolo. Il titolare era Spartaco Speculati, ma era tutta la famiglia ad essere impegnata nella gestione del locale. Tra questi, Mederico Speculati – detto al falchétt – fratello di Spartaco, 21 anni, facchino e ardito del popolo, ricordato come uno degli elementi più scaltri e coraggiosi del rione.

Le osterie erano l’anima dei borghi popolari parmigiani, luoghi di socialità e di spensieratezza, di canti corali e di risse, ma anche – e forse soprattutto – uno spazio politico, di formazione e di condivisione. Tra un bicchiere di rosso e l’altro si scambiavano idee, si faceva proselitismo, si tenevano comizi, si cantava e si cospirava.

Il locale non era ampio, era però adatto per tenere riunioni riservate. Diviso in due ambienti, era dotato di una porta secondaria: in caso di pericolo, la fuga sarebbe stata molto semplice per raggiungere i tetti e far perdere le proprie tracce.

In un tardo pomeriggio di inizio anni Venti, all’osteria Speculati passò un avventore con una macchina fotografica. Il suo passaggio lasciò un’impronta indelebile: l’unica fotografia che conserviamo di un gruppo di Arditi del popolo di Parma. Tutti giovanissimi, ritratti nel momento spensierato del ritrovo all’osteria.

(Archivio storico comunale di Parma, Fondo Zerbini)
Spartaco Speculati è il quarto da sinistra, terza fila a partire dall’alto (con la cravatta).

Estratto del cortometraggio Isola. Storia di antifascismo nella Parma popolare, di Martina Rossetti e Domenico Vitale

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