Nella mattinata del 3 agosto, il consigliere comunale Vico Ghisolfi, di professione insegnante, eletto nelle file del Partito socialista con 3.493 voti, fu aggredito da una dozzina di fascisti. Attorno alle 7.30, Ghisolfi attraversava piazza Duomo, di ritorno dall’incontro con il sindaco Amedeo Passerini, dal quale era stato convocato d’urgenza per discutere del patto di pacificazione che avrebbe riportato la situazione alla normalità.
Riconosciuto dai fascisti lì appostati, fu circondato, preso a pugni e bastonate, subendo gravi contusioni. In suo soccorso giunse un agente municipale che con una rivoltella in pugno riuscì a scortarlo presso la sua abitazione. I fascisti, non soddisfatti, si recarono presso l’ufficio di Ghisolfi, vi fecero irruzione, saccheggiandolo, gettando il mobilio in strada e dandolo alle fiamme.